Mario Corso

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  1. NICKBERTIMANIA
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    Non a caso viene ricordato come il piede mancino di Dio e non solo tra i cuori nerazzurri.Quando una foglia si stacca dall'albero scende giù dritta,secca ...esegue lo stesso movimento che dopo aver raggiunto il punto di sua massima altezza faceva il pallone accarezzato da Mario Corso.Quelle sue dolci ma letali parabole scendevano a picco la traiettoria che imprimeva Corso alla palla era un momento intimo, confidenziale con la sfera a cui infondeva magia che andava ad insaccarsi laddove lui voleva e come voleva.Mariolino da pupillo del grande Angelo Moratti indossava l'11 dell'ala sinistra e una sera di ottobre del 1961 ebbe la sua totale consacrazione allorché gli azzurri in proiezione del mondiale cileno a cui il nerazzurro non partecipò si giocavano il 1°round dello spareggio decisivo contro Israele che lui risolve a Tel Aviv con 2 gol.L'Italia prevalse 4-2 con una doppietta di Mario in ravvicinata sequenza; all'87esimo manco a dirlo con una delle sue implacabili perle su punizione dal lato destro col portiere rivale che rimase sconsolato seduto dopo il vano tuffo ed il secondo timbro al 90esimo impattando stupendamente in corsa da sinistra e trafiggendo ancora una volta l'incolpevole estremo difensore avversario sul secondo palo anche se la vera apoteosi avvenne al termine del match quando il CT Gyula Màndi riconobbe "abbiamo disputato una buona gara ma al cospetto del sinistro di Dio non potevamo nulla". Candidato per 3 volte al Pallone d'Oro il veronese Corso aveva come marchio quei suoi calzettoni abbassati perché lui era un riflessivo genio calcistico anticonvenzionale.L'amaro nella sua sfavillante carriera è stato condensato in 2 mondiali negati ma ciò non gl'ha mai tolto il fiero marchio di immortale nel calcio
     
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19 replies since 7/4/2010, 12:23   190 views
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