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Misero Catullo, smetti di impazzire,
e ciò che vedi esser perso consideralo perduto.
Un tempo ti rifulsero candidi soli,
quando vagavi dove guidava una ragazza
da noi amata quanto nessuna sarà amata.
Lì, quando si compivan quei tanti giochi,
che tu volevi nè lei non voleva,
davvero ti rifulsero candidi soli.
Ora lei non vuol più: tu pure impotente non volere,
non inseguire chi fugge, non viver misero,
ma sopporta con mente ostinata, resisti.
Addio ragazza, ormai Catullo resiste,
non ti cercherà né, restia, ti pregherà.
Ma tu soffrirai, quando senza valore sarai pregata.
Malvagia, guai a te, che vita ti rimane?
Chi ora ti avvicinerà? A chi sembrerai carina?
Chi ora amerai? Di chi dirai di essere?
Chi bacerai? A chi morderai la boccuccia?
Ma tu, Catullo, ostinato resisti.
Questa è la traduzione del carme VIII
e qui ve ne metto uno... splendido!
XXXVII. Salax taberna
Salax taberna vosque contubernales,
a pilleatis nona fratribus pila,
solis putatis esse mentulas vobis,
solis licere, quidquid est puellarum,
confutuere et putare ceteros hircos?
an, continenter quod sedetis insulsi
centum an ducenti, non putatis ausurum
me una ducentos irrumare sessores?
atqui putate: namque totius vobis
frontem tabernae sopionibus scribam.
puella nam mi, quae meo sinu fugit,
amata tantum quantum amabitur nulla,
pro qua mihi sunt magna bella pugnata,
consedit istic. hanc boni beatique
omnes amatis, et quidem, quod indignum est,
omnes pusilli et semitarii moechi;
tu praeter omnes une de capillatis,
cuniculosae Celtiberiae fili,
Egnati. opaca quem bonum facit barba
et dens Hibera defricatus urina.
XXXVII. Sporca osteria
Sporca osteria e voi compagnoni,
nono pilastro dai fratelli imberrettati,
pensate di avere voi soli le minchie,
a voi soli esser lecito, tutte quelle che son ragazze,
fotterle e pensare bechhi gli altri?
O, perché sedete insulsi in fila in cento
o duecento, non pensate che io oserei
irrumarne insieme duecento seduti?
Perciò riflettete: per voi cazzoni
scriverò sul frontone di tutta l'osteria.
La ragazza, che fuggì dal mio amplesso,
da me tanto amata quanto nessun altra sarà amata,
per la quale io ho combattuto molte guerre,
siede lì con voi. La amate tutti felici
e contenti e senz'altro, che è cosa indegna,
tutti piccolini e puttanieri di strada;
tu unico sugli altri tra i capelloni,
figlio della Celtiberia dei conigli,
Egnazio.Ti fa bello una barba scura
e la dentatura strofinata da urina spagnola
http://www.andriaroberto.com/nuova_pagina_146.htm.